Piacere a sé stessi


La fottuta e inesistente illuminazione
Ci sono talmente tante pagine, siti, messaggi e catene di Sant’Antonio scritte con messaggi buonistici e positivistici che in teoria dovrebbero convincerti che sei unico, inimitabile e meraviglioso (anche se personalmente ti fai letteralmente schifo) che il solo pensiero di toccare ancora una volta il tema mi crea una specie di psicosi d’ingrandimento degli organi genitali maschili che è a dir poco insopportabile.
Tu sei quello che sei, questo non cambia, è così e l’unica cosa a cui puoi aspirare è essere il meglio di te stesso. Questo significa che se hai i capelli marroni, marroni rimangono, se hai le gambe corte, corte rimangono, se il colore della tua pelle ti fa schifo continuerà ad essere così.

Non ti piacerai mai, non ti troverai mai bello, affascinante eccitante, arrapante e attraente. Questo non succederà mai. Non arriverà mai il giorno in cui il mondo scoprirà che la tua mammina o la tua nonnina o il tuo papà che ti dicevano che eri bellissimo avevano ragione.
Tu non sei bellissimo, meraviglioso e attraente per tutte le persone di questo mondo, e non arriverà mai il giorno in cui questo diventerà realtà.

Inutile dunque
  • fare la piastra
  • tingere i tuoi capelli
  • cambiare il colore dei tuoi occhi
  • cambiare colore della pelle
  • metterti tacchi alti 25 cm
  • farti la plastica al seno
  • toglierti le rughe
  • modificare le labbra
  • modificare gli zigomi
  • le orecchie
L’inutilità di piacere a sé stessi
Si tratta della cosa più stupida che una persona può cercare di fare. Attenzione, non sto parlando di volersi bene, questo è diverso, volersi bene è una cosa, piacersi tutt’altro.
La dimostrazione più palese è ciò che ha fatto Michael J. che possiamo definire un artista che ha saputo interpretare su di sé la parte più sbagliata (ma reale) della nostra era.
Rapportandoci all’evoluzione dell’umanità, siamo gli adolescenti della conoscenza. Paragonati alla vita di un essere umano, siamo arrivati a 7 o 8 anni. Siamo quei bambini che cominciano a capire che “possiamo” fare cose, ma non abbiamo la saggezza per decidere quali di quelle cose sono utili, quali sono inutili e quali sono dannose per noi.
Quindi, in questa fase del “Io so quello che voglio e voglio averlo adesso” stiamo smarrendo la strada, perché invece di cercare altrove ciò che vogliamo siamo convinti che possiamo averlo su di noi e questo purtroppo ci porta verso la stupidità e la solitudine.

2 commenti:

  1. Pensavo che piacere a sé stessi fosse una cosa positiva. Non immaginavo fosse una cosa sbagliata. Non sono certa che sia una buona cosa questa. A me piace vestirmi carina, curare il mio aspetto e non esco da casa se non mi sento a posto con me stessa.

    Marica

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    1. Ciao Marica. In realtà non si parla del fatto di curarsi, ma di trasformarsi con plastiche o altre cose. Se tu sei mora con gli occhi marroni, ti sistemi fino a quando sei a posto, e questo va bene, quello che non va bene è mettersi delle lenti a contatto celesti perché a te piacciono gli occhi celesti.

      Gustavo

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